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Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli narrativa
Pagine: 200 p., Brossura
Voto: 🌟🌟🌟🌟🌟
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Appena ho aperto il libro mi sono ritrovata con questa poesia che mi ha scombussolato subito il cuore.
Chiunque, almeno una volta nella vita si è sentito soffocare dall’ansia e dal panico.
Ogni giorno ci svegliamo e speriamo che quel giorno sia meglio del precedente, se ci capita qualcosa di bello a noi ansiosi difficilmente gioiamo, anzi pensiamo subito dove sia il tranello e così facendo attendiamo il peggio.
Leggendo questo romanzo pian piano anche io ho lasciato andare le mie valigie troppo pesanti, ho iniziato a vivere la giornata, amare le piccole cose.
Se qualcosa va nel verso mi godo il momento, se tra cinque minuti dovesse accadere qualcosa di brutto, chissenefrega ora devo vivere al meglio.
La morale di questo libro era proprio questo a mio parere, vivere e non lasciarsi sopraffare dalla paura e dall’ansia.
Andrew Faber nella sua semplicità è riuscito a legare la prosa alla poesia senza risultare pensante e banale, il suo modo di scrivere è apparentemente leggero, la scrittura è scorrevole ma proprio nella leggerezza del libro si possono scorgere momenti profondi, di riflessione non solo per il protagonista, Rebaf ma anche per il lettore che si sofferma e riesce ad immedesimarsi.
L’alternanza prosa poesia non è marcata tanto da dare uno stacco netto alla lettura anzi è come se fosse un prolungamento, una spiegazione necessaria che parte dal cuore dell’autore e ci arriva attraverso la voce di Rebaf.
L’idea di non mettere troppi personaggi e lasciare lo scheletro del romanzo asciutto e poco affollato ha creato un vero e piacevole alone attorno ai due amanti.
I personaggi che descrive sono chiari, ben strutturati, originali e non lascia niente al caso; ogni cosa viene spiegata, ogni situazione, atteggiamento, scelta; come la gentilezza del signor Rebaf nei confronti di Alib che cerca di rifilargli sempre qualcosa che non gli serve, i film che vede e i poeti invece che legge Luisa.
Ha messo in luce non il lieto fine in due persone ma per se stessi, perché nonostante il via vai di persona dal nostro cuore noi ci siamo, esistiamo e niente e nessuno può permetterci di spegnerci.
Ad essere sincera poche volte mi sono ritrovata davanti a un libro che avrei voluto non terminasse mai, da sottolineare tutto, ogni singola frase, poesia, parola.
Leggendolo ho ritrovato una parte di me che pensavo di aver perso a causa della paura e Faber mi ha aiutata a recuperarla.