Buongiorno cari lettori, oggi vorrei parlarvi del secondo romanzo che leggo di Laura Di Flaviano “Quattro spicchi di mela”
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Quanto coraggio serve per affrontare le proprie paure? Quanta forza è necessaria per superarle? Sfiduciata, rifiutata, Ella convive con il senso di inadeguatezza da sempre. Sa nascondere debolezze e segreti perché apparire perfetta è tutto quello che le hanno insegnato. Fabian è l’unico che la fa sentire diversa e speciale. La destabilizza da quando lo ha conosciuto e la costringe, insieme a inaspettate e sconvolgenti rivelazioni, a smettere di essere spettatrice passiva della propria vita. La paura più grande è sempre quella di prendere la decisione sbagliata senza la possibilità di poter tornare indietro. L’amore può essere forte abbastanza da far rischiare il tutto per tutto?


Pagine: 256 
Formato:Ebook 2,99
Cartaceo 18,00 euro
Voto: 4/5




Non è il primo libro che leggo di Laura, mi aveva piacevolmente colpito il romanzo “Non mi inganni”, questo l’ho trovato molto bello, ma non è arrivato al giudizio del prima citato romanzo.

In questo romanzo la protagonista è Ella, il passato la tiene al guinzaglio, è la sua ombra che gli impedisce di vivere un presente sereno. Ella siamo molte di noi, si sente spesso inadeguata. Due anni prima, durante una vacanza estiva incontra un ragazzo tedesco Fabian, diciamo che è il suo opposto, molto razionale e non dimostra facilmente i suoi sentimenti alla luce del sole.

Fabian si affacciò prepotente nella sua testa creando soltanto confusione


Come aveva fatto nel precedente romanzo, anche qui non parliamo di un romance puro, con momento estremamente sdolcinati senza una morale vera e propria, anzi, tutto il contrario. Il lato psicologico dei personaggi, soprattutto quello della protagonista, molto instabile e con un segreto da portare come fardello è il punto di forza della scrittura di Laura. C’è anche un momento in cui va a parlare con una psicologa, che sembra tanto essere la protagonista di “Non mi inganni”, se è così, è stata davvero una bella scelta.

Erano madre e figlio e lei era soltanto la patetica spettatrice di una commedia che non voleva nemmeno guardare.

A differenza del precedente romanzo, questo finale non mi ha molto colpito, l’ho trovato un po’ frettoloso. 
in quell’attimo sopra le loro teste passò una stella cadente sorprendentemente luminosa che portò con sé la chiave per aprire la porta ad una notevole quantità di ricordi.








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