The Eyes of the Machines 

di Giuseppe Barbieri


Buongiorno cari lettori, oggi parliamo del romanzo fantascientifico di Giuseppe Barbieri!


Trama:

Dopo aver flagellato il pianeta, favorendo il riscaldamento globale che ha stravolto la vita di ogni essere vivente, e inquinato il resto del mondo, presto l’umano si è ritrovato a rispondere alle proprie colpe. Colpe che i successori si sono ritrovati a pagare, muovendosi in quel che ora è conosciuto come il vecchio mondo. Ma esattamente come un vizio innegabile, nonostante i tempi, nonostante le scarse condizioni di vita, l’umano continua a prodigare e a sfoggiare le sue variegate abilità da distruttore a discapito di chiunque non sia come lui, non fino a quel momento. Anno 4921, l’essere umano lotta contro ciò che di più pericoloso c’è nell’universo: se stesso…!

Editore: Argento vivo
Pagine: 537
Prezzo: 15,00 euro
Voto: 3,5/5



Recensione:

Anno 4921, l’essere umano lotta contro ciò che di più pericoloso c’è l’universo: se stesso…!

Il nostro mondo non è come è oggi, nel romanzo di Giuseppe ci troviamo in un futuro distopico anche se per come si stanno evolvendo le cose oggi sul fattore inquinamento, sembra sempre più un futuro molto più vicino a noi di quel che può sembrare. La natura si rivolta verso gli uomini, portandoli alla quasi estinzione, alcuni di loro, sopravvivono ma la vita non è più la stessa cosa, è una continua lotta alla sopravvivenza.

Nonostante la natura ribelle anche le macchine causano danni irreparabili minacciando ancora di più quel semi equilibrio stabilito. 

Macchine inattive…se sono spente, avranno quel sistema di alimentazione secondario che tiene il chip di memoria ancora in funzione…[…]

I personaggi presentati nel romanzo sono caratterizzati bene anche se vi sono molte parti nel romanzo dedicate ai loro pensieri che si distaccano dal racconto e mi hanno fatto perdere diverse volte il filo del discorso, nonostante alle volte mi hanno aiutato ad empatizzare con loro, come il desiderio di vendetta per Alaska o con il carattere molto simile al mio di Fey.

La tematica trattata è molto delicata e nel romanzo viene ben sviluppata, a tal punto da far riflettere il lettore, le parti molto dettagliate a volte rallentano la lettura, a mio parere un altro punto a sfavore è l’eccessivo uso dei punti di sospensione.

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