Buon pomeriggio cari lettori, oggi parliamo di un libro molto particolare e forte scritto da Cristina Pagano “L’urlo delle donne”.
Trama:
Il bullismo, il revenge porn, lo stupro, la costrizione e l’ingiustizia sono tutte forme di violenza.
Con rabbia, paura e coraggio le donne affrontano gli abusi, fisici e psicologici, nella vita di tutti i giorni: al lavoro, a scuola, nei mezzi pubblici e in famiglia.
Ognuna affronta la vita in modo diverso, ma con forza e dignità, giungendo alla loro concezione di libertà.
Alcune si sono arrese, altre hanno combattuto; alcune hanno superato il dolore, altre devono ancora farlo.
Dodici racconti dal punto di vista di donne vittime di ogni forma di violenza, per farvi entrare nelle loro menti e nei loro pensieri.
Dodici donne che hanno affrontato percorsi diversi, ma che sono giunte a una stessa conclusione: non sono sole.
Potranno anche essere libere dal male, ma dovranno convivere per sempre con i ricordi.
Pagine: 74
Voto: 5/5
Recensione:
Questo libro è difficile da recensire, forse una vera e propria recensione non si può fare, diverse storie, una più forte dell’altra ma che alla fine hanno lo stesso denominatore, oltre alla violenza, la figura femminile. Io stessa, da donna, ho avuto delle grandi difficoltà nella lettura delle 12 storie presentate dall’autrice, molto forti, toccanti e che non cadono mai nel vittimismo o nei cliché stereotipati.
Lavorando in un giornale sono tante le volte che devo scrivere di violenza sulle donne, in diverse forme ma sempre grave.
In questa breve raccolta di racconti, l’autrice ci mostra ogni sopruso dal posto di lavoro, sia per una questione di discriminazione salariale, sia quando si viene licenziati perché incinta. Molte volte, durante un colloquio, viene fatta questa domanda, se si vuole diventare una madre, dunque la gravidanza comporta, per il datore di lavoro una qualche forma di limitazione. Ma anche quel dolore che appare quando non si può diventare genitore, il proprio compagno ti lascia, e tutto crolla.
Oltre a questo, il rimanere incinta del proprio stupratore, cosa comporta, il lato psicologico della gravidanza e dell’essere donna. Il sentirsi violata, il non riuscire a dare alla luce un bambino perché nato dalla violenza.
Questi solo solo alcune delle tematiche trattate in questo libro, vi invito a leggerle tutte con estrema attenzione. La penna dell’autrice è delicata ma racconta tutto facendo gravare sul petto un macigno, sottolineando le parti più dolorose. Purtroppo potrei anche dire altro, ma non sarei in grado di esprimermi al meglio visto la tematica, penso che in questi casi, si debba ascoltare, leggere, incorporare e lascia parlare chi, purtroppo, ha vissuto queste cose.
Qualcuna l’ho toccata con mano, fortunatamente le più “leggere”
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Mi dispiace tanto, spero tu l’abbia superata… per quanto possibile
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