Buongiorno cari lettori! Oggi parliamo di “La Stella- Saga del sigillo della luna” di Cleo Rozefeld.
Millenni fa, quando tutto era sconosciuto, quando si è narrato l’Enûma ilû awîlum e gli Dei crearono gli uomini, si è cantato il pianto, l’ira e la vendetta del Leone Celeste.
Inanna, Dea dell’Amore e della Guerra, vittima di un sortilegio da parte del Dio della Luna, decide di andare nell’Oltretomba e diventarne la padrona.
La Dea si scontrerà con Ereškigal, Regina della Morte, ma dal loro incontro scaturiranno eventi disastrosi influenzando il ventunesimo secolo e così la vita di Ambròse Rayven, quindicenne scappata dal manicomio di Canberra grazie a sua nonna Mary-Rose.
Il destino di Ambròse è stato già deciso millenni prima, perché la ragazza è una delle reincarnazioni di Inanna, divise in otto parti come la stella ad otto punte a lei sacra.
Pagine: 277
Voto: 4
L’originalità e l’accuratezza di questo libro non sono assolutamente contestabili. Si vede e si respira pagina dopo pagina uno studio meticoloso della cultura sumerica, per creare alla perfezione i personaggi di questo libro.
Inanna, la nostra protagonista è la dea dell’amore ma anche della guerra, si ritroverà a volere a tutti i costi il potere dell’Oltretomba, ma esso lo detiene Ereskigal, ovvero, la Regina della Morte. Questo suo atteggiamento e la lotta che ne segue arriva fino ad oggi.
Questa prima parte l’ho trovata davvero poco chiara, per via di tutte le informazioni e note ogni due parole, che certo, rendevano tutto molto interessante e curato ma rallentava di molto la lettura.
Anche perché vi sono davvero tanti nomi e/o soprannomi da ricordare ed è stato per me praticamente impossibile.
La seconda parte, invece è più scorrevole e piacevole, abbiamo la nostra protagonista Ambrose, scappata dal manicomio e che risulterà essere la reincarnazione della Dea della guerra e dell’amore.
La sua anima è stata divisa, precisamente in otto parti, così come la sacra stella.
Nel complesso la lettura è stata, soprattutto nella seconda parte molto più piacevole, seppur a tratti troppo approssimata, l’inserimento di miti sumerici e della lingua ha reso il tutto davvero molto più interessante ed unico nel suo genere.
I personaggi creati dall’autrice sono tutti ben strutturati e prendono via, pagina dopo pagina.
Nel complesso, non posso non consigliarvi questa lettura.