Buongiorno cari lettori, bentornati! Oggi parliamo del secondo volume della nuova serie di Jay Kristoff Lifel1k3 con “Deviate”.
È l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.
Pagine: 420
Voto: 4,5
Nonostante un primo volume frizzante, il secondo volume perde di poco scorrevolezza. In un modo o in un altro tutti i nostri protagonisti vengono divisi, e ognuno affronta un viaggio con nuovi compagni.
Dopo il magnifico colpo di scena finale, nel primo volume della serie di Kristoff, personalmente, ho iniziato a dividere in fazioni i gruppi che via via si andavano a creare.
Zac, Lemon e Cricket sono ormai lontani uno dagli altri. Lemon fa la conoscenza di un gruppo che sembra essere davvero molto interessato a lei, tanto da dire che è indispensabile, allo stesso tempo fa paura ad altri per via del suo potere, Cricket diventa grande e grosso come bot da combattimento.
In tutto ciò vediamo veramente poco le mosse di Evie, per giusti motivi a mio parere. Dopo tutto quello che era successo alcuni atteggiamenti possono risultare anche logici, ma in quelle poche parti in cui viene presentata mi veniva davvero voglia di prenderla a testate.
Insomma, un secondo volume diviso e non poco, viaggi diversi con la stessa meta.
Lo stile di Kristoff continua a stupirmi e ad ammettere la sua bravura, è in grado di rendere veri i personaggi, sa quando e come farli parlare e interagire con l’ambiente che li circonda.
Non vedo l’ora di parlarvi dell’ultimo volume. Nel frattempo, correte in libreria a comprarlo.