Buongiorno cari lettori, oggi parliamo di “Oltre i limiti dell’universo” di Genny Sollazzi edito Scatole parlanti che ringrazio per la copia digitale.

Pagine: 104
Voto: 4,5

La difficoltà sta nella perfezione, una perfezione utopica irraggiungibile o forse visto quanto scritto in “Oltre i limiti del mondo”. Questo libro incarna la maggior parte delle cose che cerco nella lettura.
Al primo posto la scrittura, Genny Sollazzi è anche una poetessa e lo si nota dalla sua penna, la sua cadenza narrativa e la scelta accurata delle parole, ti fanno immergere in questa storia con il retrogusto acidulo.
La penna di Genny Sollazzi è particolare, fresca, misurata e davvero ipnotica, seppur poche pagine il libro mi ha convinta, mi ha catturata, ho fatto anche io un po’ un viaggio dentro me stessa e con l’ultima frase di questo romanzo penso di essermi ritrovata.
Passiamo ora alle ambientazioni, un viaggio nel cosmo vi basta come scusa per leggere questo libro? E vogliamo parlare dell’idea in sé delle teche di vetro dove vivono ormai gli uomini visti i continui stress sulla natura? Quanto può essere distante come immagine?
Almo, invece, siamo noi, noi ribelli, noi lettori. Lui è il solo che non vuole più chinare la testa e vivere, fare le sue scelte capire cosa c’è oltre quello dettato dai piani alti.
Per parlarvi di questo piccolo gioiello andrei a farvi spoiler più o meno importanti che potrebbero farvi perdere quel magico realismo del romanzo.
Vi invito a leggerlo con cognizione di causa, è un libro con diverse tematiche da tenere sotto controllo e fate come me, per favore, perdetevi in queste pagine. E non ve ne pentirete.
