Buongiorno cari lettori, oggi parliamo di un dark fantasy, “Le notti di Cliffmouth: luci verdi dall’inferno” di Mattia Manfredonia.
La tempesta incombe sulla rupe di Cliffmouth. Diaboliche presenze nella nebbia e misteriose sparizioni terrorizzano gli abitanti. Alla Bruma Smeralda, l’unico luogo che sembra resistere alle forze oscure, avventori di tutte le razze indagano sui fatti occulti che infestano il villaggio: chi trama le sparizioni degli abitanti? Quali potenze si celano nella foresta con il favore della nebbia? La novizia Cordelia e l’insolita madama Hazebelle muovono i primi passi dell’indagine alla ricerca di un colpevole, guidate dai dettami delle Dame del Cordoglio, l’ordine incaricato di epurare il mondo dai Maligni, le streghe e le discendenze dei diavoli sulla terra. Il tempo stringe, altre creature camminano nella notte: wendigo, fantasmi e antichi sortilegi corrompono le terre della rupe. Quale forza oscura vuole impadronirsi del villaggio? E chi governa le verdi luci fluttuanti che sembrano provenire direttamente dall’Inferno?
Pagine: 485
Genere: Dark Fantasy
Che dire, che dire. Avevo iniziato questo libro timorosa del genere, ho letto pochi dark fantasy in questi anni e tutti mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca. Ma dalle prime pagine ho da subito capito che questo romanzo non mi avrebbe delusa, infatti, arrivata all’ultima pagina mi sono sentita spaesata e anche a tratti vuota.
Vorrei tantissimo già leggere il secondo volume.
Diviso in cinque parti, questo romanzo ha uno stile molto personale, non mi era mai capitato nulla del genere.
Le descrizioni sono molto esaustive e ben calibrate, non risultano pesanti e non rallentano la lettura, anzi, l’autore a mio parere ha fatto davvero delle grandi ricerche per la cura che ha messo in ogni azione. E quando dico che ha pensato a tutto, mi riferisco proprio a tutto, basti pensare anche alle “lettere” presenti all’interno del volume.
Come anche la suddivisione in paragrafi che permettono al lettore qualche boccata d’aria tra un’azione e l’altra.
Un libro dove mistero e sovrannaturale entrano bene in collisione, non si scontrano con estrema ferocia per far sì che uno superi l’altro, ma si muovono armoniosi tra le pagine. Tra gli esseri fantastici troviamo di certo quelli un po’ più classici, ma dobbiamo fare i conti soprattutto con esseri visti solo in serie tv.
Inoltre tutto il libro si circonda di magia elementare ma anche di quella alchimia che rende le ambientazioni molto più caratterizzate, c’è da dire che il secolo di riferimento aiuta molto questo “alone” di mistero e magia attorno alle vicende narrate dall’autore.
Insomma, se non si fosse capito, è promosso a pieni voti.
Voto: