Buongiorno, oggi parliamo di “Uomini che inseguono uomini” di Andrea D’Angelo.
Se l’amore è pieno di contraddizioni e una casa, piena di cose, sembra sempre vuota, non serve a niente muoversi in punta di piedi. “Uomini che inseguono uomini” può sembrare la storia di un abbandono ma è, in realtà, un atto di liberazione. È un compendio di relazioni tossiche, la redazione di un percorso che non le ha risolte, ma semplicemente accettate per quello che sono. Vuole essere la storia specifica di un malfunzionamento comune, ricordarci quanto sia rivoltante fingere di amarci e di avere cura, quando invece ci inseguiamo e basta. Ma è anche la storia delle insicurezze di tanti altri, della loro solitudine, delle cose orribili che possiamo arrivare a dire e a fare, così, per pura negligenza.
Pagine: 98
Questo libro è stato intenso e un flusso di coscienza continuo. Io che vivo di dialoghi, di tonalità di voci all’interno dei romanzi mi sono ritrovata catapultata in qualcosa che non avevo mai letto.
Non so come definire questo libro se non unico e non adatto a tutti. Il nostro protagonista ci racconta la sua vita, le sue esperienze e le sue scelte che lo hanno portato alla fine a fare la scelta giusta e a capire di starla a fare nel momento giusto.
Le tematiche trattate sono diverse, il protagonista a seguito di un incontro che gli cambierà la vita si ritrova a dover affrontare delle scelte. Queste possono essere giuste o sbagliate per il lettore ma alla fine, leggendo l’ultima frase si può capire ogni emozione, e tutto il puzzle prende forma.
Non so come parlare del libro senza sfociare in spoiler perché non avendo molti appigli questo libro si presenta come un vero e proprio diario o flusso di coscienza, un continuo vivere sulle montagne russe.
Assolutamente da leggere per cercare una storia particolare e diversa.
Voto: